Il Saturimetro – a cosa serve e come funziona

03/09/2021 By HZAlessio 0

Da quando è iniziata questa pandemia tutti abbiamo sentito parlare del Saturimetro, in qualche caso ha salvato la vita a persone positive. Infatti è diventato, a parere di tanti medici, uno dei dispositivi “salvavita” da tenere in casa. Di seguito spiegheremo il funzionamento, come misura e come va letto.

Il Saturimetro viene anche chiamato Pulsossimetro o Ossimetro, è un apparecchio portatile, facile da utilizzare e soprattutto economico. Esso misura i battiti cardiaci ma, la cosa più importate, la quantità di ossigeno contenuta nel sangue (che è un parametro essenziale per monitorare le persone positive al Covid 19). 

Il Funzionamento

Il funzionamento è molto semplice, in quanto vengono sfruttati principi ottici (nel nostro caso sarà un led) in cui emetterà luce ad una certa lunghezza d’onda ed attraverserà il dito e mediante un fotodiodo posizionato all’opposto di esso, verrà quantificata la luce uscente dalla superficie e ci darà le informazioni sulla saturazione del sangue.

Quindi, il saturimetro possiede una coppia di led disposti su una clip il cui range di lavoro è compreso tra i 660 (luce rossa) – 900 nm (infrarosso), perciò è in grado di rilevare eventuali picchi sia per bassi valori di lunghezza d’onda (sangue povero di ossigeno) o più alti (sangue ricco di ossigeno).

Come vanno letti i dati

Un soggetto positivo lievemente sintomatico o asintomatico, costretto in quarantena a casa fino all’esito negativo del tampone molecolare, può monitorare da sé il livello di saturazione di ossigeno nel sangue e, in caso di peggioramento repentino, può subito intervenire chiamando il medico o l’ospedale.

Il Covid 19 è un virus subdolo che colpisce in maniera diversa quindi, accorgersi di un livello di O2 più basso nel sangue implica che qualcosa nei polmoni e, in particolare, negli alveoli, dove avviene lo scambio di ossigeno e anidride carbonica con il sistema cardiovascolare, non funziona e, come sappiamo, il Sars-CoV-2 è noto per alternare la funzionalità respiratoria.

I valori normali di ossigenazione (riportati come SpO2) vanno dal 97% in su per soggetti sani mentre per gli anziani e/o persone con altre patologie potrebbero scendere fino al 94% ed essere reputati ancora accettabili; se dovessero scendere di 4-5 punti % allora c’è da preoccuparsi.

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